ANALISI FINALE



Il mio viaggio all'interno del mondo dei chemical products di Infinite Jest è giunto al termine.
Dopo aver passato questo tempo in compagnia della famiglia Incandenza, dei giovani talenti della Enfild Tennis Academy, dei residenti della Ennet House e dei loschi figuri degli AFR, analizzando il rapporto di ogni personaggio con i prodotti della moderna industria chimica e del mondo sociale che le gira attorno, posso affermare senza ombra di dubbio che il tutto può essere riassunto nella parola "dipendenza".


 A parte qualche riferimento a polimeri (Gore-Tex, polistirene), a prodotti per la cura della casa (Lemon Pledge), a prodotti chimici destinati alla cinematografia ( tiocinato di potassio) o all'industria energetica (esafluoruro di uranio, kerosene); la maggior parte dei chemical products con cui gli abitanti di questo "romanzo mondo" hanno a che fare, appartengono alla classe dei medicinali- stupefacenti.


D'altronde, cosa ci si sarebbe potuti aspettare da un romanzo basato sulla presenza di un film che crea una dipendenza tale nello spettatore, che morirebbe (letteralmente) dalla voglia di non fare altro nella propria vita che guardarlo a ripetizione.


Ecco dunque che il concetto di dipendenza è esplicitamente rappresentato all'interno della storia attraverso la citazione di un enorme numero di sostanze stupefacenti di ogni tipo e medicinali.
Dall'LSD al DMZ, la sostanza che, stando alle parole del buon Michael Pemulis, è così potente da friggere il cervello ad un soldato; dalla cocaina, di cui la gente ha fatto o fa ancora largo uso all'interno delle vicende narrate, al cianuro, un veleno gettonato all'interno del campo letterario; dalla dexedrina, alla metedrina; dalla benzodiazepina al Talwin; dal Demerol al Percodan; insomma, se si vuole star dietro ad ogni prodotto dell'industria chimica a cui si fa riferimento nel tempo, si finisce per perdersi nei meandri del mondo "wallaciano".


I personaggi del romanzo, siano essi ragazzini, uomini e donne adulte, persone di successo, criminali, spie sotto copertura, sono tutti in qualche modo dipendenti da prodotti chimici oggetti della vita quotidiano, azioni abitudinarie e chi più ne ha più ne metta. Nessuno trova una via di fuga a questa prigione, sempre se ha volontà di farlo.


Tutto ciò fa riflettere, e non poco. David Foster Wallace è riuscito a condensare in "sole" mille pagine di un libro, l'intero sistema in cui la società viveva nel momento in cui ha scritto l'opera, prevedendo molti aspetti della società odierna. Attraverso la sua grande capacità narrativa e all'utilizzo di un gergo differente per ogni campo d'indagine trattato, riesce a penetrare nel nucleo nella sfera sociale della società contemporanea, entrando nella mente del cittadino medio, del criminale, dell'aspirante tennista, della spia, portando il lettore a guardare il mondo in cui vive con occhi diversi o per lo meno con una mentalità diversa da quella abituale, allargando i confini della mentalità comune. 


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